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di Roberto Benigni, con R.B., Giorgio Cantarini, Nicoletta Braschi, Marisa Paredes
(Italia, 1998)
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Fare morire sul serio, invece che far morire dal ridere: il salto di qualità, l'incredibile scommessa del Benigni di LA VITA È BELLA è tutta contenuta in questa piccola formula. Non un film comico sull'Olocausto, come alcuni malintenzionati (onestamente, non vedo come qualcuno in buona fede possa aver frainteso le immagini limpidissime del film) hanno tentato di far credere: ma un film su una tragedia, la più grande del nostro secolo, interpretata da un comico. Poiché Benigni, sia ben chiaro, non occulta niente dello strazio indicibile: nulla dei vagoni della morte, dell'arrivo nei lager, delle realtà più allucinanti come quelle delle camere a gas. Dice il Benigni semiserio, quello della prima parte di LA VITA È BELLA, quello che conosciamo da tempo: "Come diceva Schopenauer, con la volontà si può tutto". E con la poesia, si potrebbe aggiungere: la sua storia di un padre che per proteggere il figlioletto dall'orrore del campo di concentramento cerca, fino al sacrificio personale di volgerla in commedia non è altro che un inno, memorabile, al potere straordinario della poesia.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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